MICK HAYES

My Claim To Fame
(Move The Needle Music)

8/10 12.08.2020   |   Riccardo Caccia
MICK HAYESMICK HAYES
Photo credit: photo by Luke Copping
MICK HAYESMICK HAYES
Photo credit: photo by Luke Copping
Ottimo disco per un musicista pressochè sconosciuto.
Cosa ha fatto Mick Hayes? Ha preso dieci sue composizioni, si è recato presso i celebri FAME Studios di Muscle Shoals (Alabama), ha chiamato attorno a sé musicisti di rango quali il bassista Bob Wray, il batterista Justin Holder, il tastierista Clayton Ivey, le coriste Marie Lewey e Cindy Walker, ha chiesto il contributo di una grintosa sezione fiati (tromba, flicorno, sax baritono, sax tenore, flauto) e si è affidato alle cure dell’esperto John Gifford III in qualità di “studio engineer”.
MICK HAYES
MICK HAYES
E così facendo, Hayes è riuscito a incidere uno dei dischi più frizzanti del 2020: My Claim To Fame è un album in cui una miscela esplosiva di blues, soul, rhythm&blues è pronta a esplodere nei padiglioni auricolari degli amanti della musica scattante, caliente ed energizzante.
Il messaggio musicale arriva “forte&chiaro” sin dalla traccia di apertura, quella Sweet To Me il cui ascolto è caldamente consigliato effettuarlo a volume piuttosto elevato. La difficoltà a rimanere immobili permane anche durante l’ascolto della successiva Hand Me Down 45’s, della divertente Parking Lot Romance e, soprattutto, della flessuosa Political Funk (una delle tracce più rappresentative dell’album).
La passione riversata dal chitarrista e cantante statunitense (è nato il 17 giugno 1978 a Buffalo, Stato di New York) nella realizzazione di My Claim To Fame (prodotto dallo stesso Hayes) risulta evidente anche nei brani più “raccolti” quali, per esempio, Way Too Hard e My Heart.
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