WILLIE WEST

Can't Help Myself
Loud Folk Records

7.5/10 04.04.2023   |   Alberto Albertini
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Sicuramente ai più appassionati fruitori di musica soul e rhythm&blues sarà già capitato di incrociare il nome di Willie West durante i loro svariati ascolti. Il signore in questione pur non essendo uno tra i nomi più blasonati e famosi del settore rimane senza ombra di dubbio uno dei suoi massimi interpreti.
La sua prima registrazione che ebbe un discreto riscontro appartiene ad un singolo del 1959 intitolato Did You Have Fun. Dal 1960 si trasferisce a New Orleans e da li in poi arriveranno i suoi successi più importanti, incisi sotto la sapiente produzione di Allen Toussaint e riuscendo addirittura a registrarne alcuni negli storici studi del leggendario fonico Cosimo Matassa.
Il suo curriculum vanta anche pregevoli collaborazioni, fra tutte si distingue maggiormente quella con la band The Meters durata per tre anni dal 1977 al 1980, nella quale West divenne cantante dopo la dipartita dei fratelli Art e Cyril Neville. Durante la sua lunga carriera Willie ha avuto la fortuna di aprire concerti e condividere esibizioni con artisti come Dr.John, Gregg Allman, Etta James, Otis Redding, Lightnin' Hopkins, James Brown e la Bobby Blue Band (solo per citarne alcuni).
Can't Help Myself, originariamente pubblicato dalla CDS Records nel 2012, è stato rieditato e ristampato dalla casa discografia Loud Folk Records nel 2022. La nuova edizione non implementa le undici tracce originarie, ma rende sicuramente più fruibile l'ascolto per chi fosse interessato al supporto fisico, in quanto la pubblicazione antecedente risulta di difficile reperibilità.
WILLIE WEST
Photo credit: la copertina di Can’t Help Myself di Wille West
WILLIE WEST
Photo credit: la copertina di Can’t Help Myself di Wille West
L'album presenta una produzione molto curata da parte di Carl Marshall e verte attorno alle sonorità più congeniali al repertorio di West. Ne sono la prova i decisi e ritmati R&B di Ain't Going For That, Can't Help Myself e Not As Sweet As You, deliziati dall'energica sezione fiati composta dalla tromba di Jeff Carver, dal sax di Brian "Zoot" Simonds e dal trombone di Rand Evanson. L'artista originario della Louisiana è coadiuvato anche dal suono pulito e frizzante proveniente dalla chitarra elettrica di Jimi "Primetime" Smith che impreziosisce i brani con i suoi fraseggi, in particolar modo la canzone d'apertura Ain't Going For That, eseguendo un notevole assolo.
L'incalzante groove di basso suonato da Nick Salisbury fornisce l'ossatura per altri due vivaci brani: la paludosa bayou-song Come On Back To New Orleans e l'intrigante gioiello soul pop Where Did I Go Wrong, entrambi adornati dalla seconda voce di Jamonte Black.
La maggior parte del disco trova però la sua espressività altrove, attorno a sonorità che rimandano a un elegante sound Motown. Delicate melodie ricche di sfumature, con arrangiamenti sempre pertinenti, fanno scaturire aggraziate composizioni come Long Gone, Waiting On Your Love, I'll Live e If You Love Me, quest'ultima arricchita da uno splendido assolo di tromba.
West nutre un sentimento di profondo rispetto verso la città che lo ha formato musicalmente e alla quale deve tutto e lo dimostra con il toccante brano Nola My Home, attraverso cui ci spiega il forte senso di appartenenza alla comunità di New Orleans e al suo unico e immenso patrimonio culturale. La canzone è presente in due versioni, la versione acustica spogliata e ridotta a chitarra e armonica risulta la più convincente.
Can't Help Myself rivela tutta l'esperienza di Willie West, quella di un fantastico cantante soul, ne è la prova la sua duttile e vellutata voce che in modo mai scontato campeggia in queste raffinate canzoni.
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