DAVE EDMUNDS

Live At The Capitol Theater May 15, 1982
Renaissance Records

7.5/10 20.12.2023   |   Alberto Albertini
DAVE EDMUNDSDAVE EDMUNDS
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Purtroppo risulta difficile ricordare in prima battuta Dave Edmunds solo per la sua carriera da solista. Ad essere sinceri è quasi inevitabile che il primo pensiero ricada sempre sul fatto che sia stato il chitarrista e cantante di Love Sculpture e successivamente di Rockpile. Certo non si può negare che i due gruppi in questione sono stati entrambi molto importanti. Il primo per aver saputo confezionare un granitico rock blues sul finire degli anni '60, con due interessanti album come Blues Helping del 1968 e Forms And Feelings del 1969. Il secondo per aver consacrato lo spettacolare sodalizio rock'n'roll tra Dave Edmunds e Nick Lowe, regalandoci un solo album in studio del 1980, Seconds Of Pleasure, ma di estrema qualità. 
E' quindi evidente che l'Edmunds solista venga il più delle volte accennato solo marginalmente, con la convinzione (sbagliata) che abbia già dato il meglio di sé durante il periodo in cui militava in Rockpile. Ebbene, Live At The Capitol Theater è la dimostrazione lampante che non è assolutamente così. In questo disco viene fuori al meglio ciò che contraddistingue da sempre la musica di Edmunds: immediate melodie power pop, energiche chitarre rock'n'roll e graffianti riff pub-rock si intrecciano per tutta la durata dell'esibizione senza la minima sosta.
DAVE EDMUNDS
Photo credit: la copertina di Live At The Capitol Theater May di Dave Edmunds
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Photo credit: la copertina di Live At The Capitol Theater May di Dave Edmunds
Il musicista gallese viene accompagnato da Mickey Gee alla chitarra, John David al basso, Geraint Watkins alle tastiere e Dave Charles alla batteria. 
La scaletta è quanto di meglio si possa desiderare, composta da un perfetto mix tra gli immancabili brani di Rockpile e i principali brani tratti dai suoi più influenti album da solista. Da Repeat When Necessary del 1979 giganteggiano ovviamente tre delle sue cover più iconiche: Crawling From The Wreckage di Graham Parker, Girls Talk di Elvis Costello e Queen Of Hearts di Hank Devito. Le travolgenti I Hear You Knocking, Sweet Little Rock & Roller e la superlativa Down Down Down (con un vorticoso assolo di Edmunds) sono invece estratte dal suo primo album da solista Rockpile, datato 1972. 
Degne di nota sono anche le composizioni che attingono dal disco D.E. 7th, pubblicato un mese prima della realizzazione di questo live. L'impetuoso groove r'n'r di Dear Dad (Chuck Berry), la perla nascosta dentro le sessions dell’album The River From Small Things (Big Things One Day Come) di Bruce Springsteen e Me And The Boys (Terry Adams) non fanno altro che confermare la compattezza sonora di questa band. Difatti la differenza principale rispetto ai live di Rockpile sta nella presenza della tastiera che riesce ad arricchire i brani, donandogli varie sfumature. Watkins sale in cattedra nella canzone Nobody, dove oltre a suonare un travolgente assolo di piano blues è anche la voce principale. Lo troviamo ancora in veste di primo cantante anche nel brano You Ain't Nothing But Fine, trascinando la band con un accompagnamento esauriente alla fisarmonica. 
Non da meno è il chitarrista Mickey Gee, in grado di arricchire con un graffiante assolo slide il brano I Believe I'm In Love With You e di sostenere una convincente performance vocale in It's My Own Business, seguita da un prorompente assolo spalleggiato dalla coriacea base ritmica di John David e Dave Charles. 
Senza ombra di dubbio Live At The Capitol Theater cattura Dave Edmunds in una delle sue migliori esibizioni, coadiuvato da una band energica e vigorosa che trasuda rock'n'roll dalla prima all'ultima nota, in grado di trasmettere l'aspetto più grezzo del rock, sempre comandato da chitarre costantemente inferocite. Perché potete stare certi che nell’intima natura del rock'n'roll, il nome di Dave Edmunds continua a risuonare forte più che mai.
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