Figlio d’arte (suo padre è il sommo musicista Ryland Peter “Ry” Cooder), Joachim Cooder pubblica Over That Road I’m Bound, il terzo album a suo nome.
Il disco è una personale e approfondita rilettura in chiave folk di brani composti originariamente da Uncle Dave Macon (nome d’arte di David Harrison Macon), considerato uno dei più illustri esponenti della country music statunitense degli esordi.
Nei confronti delle composizioni di Uncle Dave Macon, Joachim Cooder adotta un approccio molto rispettoso, rendendole nel contempo attuali grazie a moderni abiti musicali creati con una cura quasi maniacale dei particolari e delle sonorità. Una modalità di lavoro ereditata da papà Ry, presente nella registrazione di Over That Road I’m Bound al banjo, chitarra, basso e ai cori.
L’album (prodotto e arrangiato dallo stesso Joachim Cooder) vede anche la partecipazione, tra gli altri, dell’ottima violinista Rayna Gellert (la si trova in lavori discografici dell’ex-Led Zeppelin John Paul Jones, di Loudon Wainwright III, Robyn Hitchcock), del pianista canadese Glenn Patscha (collaboratore di Lucinda Williams, Levon Helm, Roger Waters, Willie Nelson, Bettye Lavette, The Holmes Brothers, Marc Cohn nonché componente della formazione Ollabelle) e di Juliette Commagere (moglie di Joachim e già militante, insieme al marito, nella band Hello Stranger) ai cori.