AUNT CYNTHIA'S CABIN

Misty Woman
(Nasoni Records)

7.5/10 06.07.2020   |   Alberto Albertini
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Immaginate di uscire dal vostro garage di San Diego, con la vostra bellissima Cadillac Eldorado del 1976 e imboccare l'autostrada per un lungo viaggio di venti ore. Immaginate di attraversare il caldo e desolato deserto californiano, affrontare le aride strade dell'Arizona che portano a Tucson, per poi arrivare a El Paso e da lì raggiungere il cuore del Texas fino ad Austin. Immaginate tutto questo accompagnati da un sottofondo musicale heavy desert blues, dove in un grosso calderone si miscelano stoner, doom, space jam rock, heavy psych e dark hard rock blues. Bene, a questo punto vi siete fatti una perfetta idea del sound di Misty Woman, l'album di debutto di Aunt Cynthia's Cabin. Il trio composto da Brennan Justice (chitarra, voce solista), Anthony Defreitas (basso, voce) e Jeremy Luvaas (batteria, percussioni) parte appunto da San Diego, volutamente in auto, per andare a registrare l'album negli Electric Deluxe Recorders di Austin. Il paesaggio suggestivo che incontrano on the road avrà un ruolo di fondamentale importanza per il concepimento del loro disco, al punto di definire la loro musica “psychedelic desert rock”.
I suoni dell'album sono molto possenti, la sezione ritmica è corposa e diretta. Le chitarre sono rimbombanti ma, con un uso sapiente in fase di registrazione di distorsione e riverbero, creano quel giusto equilibrio di hard rock dai toni scuri sfumato in un trip psichedelico.
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Kennel And The Dog e There's No Saving Cass ne sono un esempio: iniziano entrambe con un arpeggio arioso e lisergico, per poi sfociare in un deciso riff intriso di rock anni '70. Diversamente Rider In The Desert Sun (Pt II) è un brano roccioso dall'inizio alla fine, dove Justice si lascia andare eseguendo un potente e distorto assolo, rendendolo così il pezzo più aggressivo dell'album. Una scelta molto coinvolgente del gruppo è il fatto di inserire quattro brani strumentali su otto, riuscendo ad arricchire l'album con ottime atmosfere dark, intervallate da canzoni cantate.
Which One Is The Jellyfish? e Rider In The Desert Sun (Pt I) sono strumentali rabbiosi, con la sezione ritmica che spinge con forza, seguendo le scorribande della distorta chitarra di Brennan.
Completamente diversi sono gli altri due brani strumentali: In the Valley (Demo) e Grains Of Sand rappresentano composizioni più avvolgenti e sognanti, acide ballate notturne in grado di teletrasportarci nelle aride e brulle distese del Texas.
Gli Aunt Cynthia's Cabin confezionano un notevole debut album. Con il loro rock californiano intriso di ballate riverberate e oscure, sono riusciti a costruire una forte e distinguibile personalità, in grado di far prefigurare delle solide basi per il loro futuro musicale.

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