JOHN PAUL KEITH

The Rhythm Of The City
(Wild Honey Records)

8/10 14.07.2021   |   Alberto Albertini
JOHN PAUL KEITHJOHN PAUL KEITH
Photo credit: photo by Dena Flows
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Photo credit: photo by Dena Flows
Possiamo affermare con certezza che il tentativo di John Paul Keith di rendere omaggio alla sua cara Memphis avanzato nel suo recente e delizioso quinto album The Rhythm Of The City sia riuscito alla perfezione. All'interno racchiude tutto il suo dichiarato amore per il suono di una città che è diventata leggenda: l'impronta musicale dei Sun Studio, Stax Records e Hi Records si miscelano costantemente creando quel flusso musicale del quale Keith è ormai maestro affermato. Si passa in rassegna blues, soul, R&B, rock'n'roll, il tutto condito dalla sua melodica voce in grado di adattarsi al meglio alle varie sfumature del Memphis Sound.
JOHN PAUL KEITH
Photo credit: la copertina del CD The Rhythm Of The City di John Paul Keith
JOHN PAUL KEITH
Photo credit: la copertina del CD The Rhythm Of The City di John Paul Keith
Il suono si arricchisce ulteriormente grazie alla partecipazione degli ottimi musicisti coinvolti nel progetto. Tierinii e Tikyra Jackson dei Southern Avenue ai cori, il tastierista Al Gamble della band St.Paul Broken Bones e la sezione ritmica composta dalla batteria Danny Banks e dal basso di Matthew Wilson. È sufficiente guardare i video di How Can You Walk Away e The Sun's Gonna Shine Again (i due singoli scelti per promuovere l'album) per entrare subito nel cuore pulsante di Memphis: dalle romantiche passeggiate al crepuscolo in riva al Mississippi al divertimento nei locali di Beale Street per finire all'interno di vecchi studi vintage di registrazione (rigorosamente analogica) dove il tempo sembra essersi fermato.
Un classico suono Stax pervade questi brani, il songwrinting di Keith è coinciso ed efficace, la band lo accompagna al meglio sostenuta dalla sezione fiati di forte impatto, composta dal trombettista Marc Franklin e dai sassofonisti Art Edmaiston e Kirk Smothers.
Il brano che da il titolo al disco è un'altra composizione di grande levatura: in questo caso oltre a farci deliziare dalla carismatica voce soul del titolare, possiamo maggiormente apprezzare anche la sua bravura come chitarrista. Infatti in chiusura del brano, dopo un travolgente stacco di fiati, la sua Fender Telecaster fuoriesce con grinta, suonando un magnifico assolo dalle accentuate sfumature soul blues.
Anche nella traccia più blues dell'album If I Had Money possiamo riascoltare ancora la sua raffinata tecnica chitarristica tramite uno shuffle diretto e coinvolgente: durante il brano le note d'organo di Al Gamble si mescolano al sassofono tenore di Edmaiston e alla squillante chitarra di Keith.
I suoni della storica Hi Records si percepiscono nelle seducenti I Don't Wanna No e How Do I Say No: i fiati creano un mood rilassato avvolgendo il canto di Keith che, supportato dalle voci delle sorelle Jackson, richiama le composizioni dei leggendari musicisti capostipiti dell'etichetta quali Al Green e Otis Clay.
La spinta rock'n'roll arriva dall'accattivante brano Love Love Love: marcate reminiscenze di Buddy Holly ed Elvis Presley si esprimono attraverso la vivace chitarra di Keith in uno dei brani più dinamici dell'album. Ain't Done Loving You Yet è invece dichiaratamente ispirata alle sonorità di Roy Orbinson e Bobby Fuller, una pop rock song coi fiocchi, in grado di dimostrarci le ottime qualità da compositore proprie di John.
Se dovessimo identificare Memphis con un unico brano potremmo scegliere senza problemi If I Ever Get The Chance Again, un'altra grande e ammaliante composizione dove una passione travolgente fuoriesce da ogni strumento, creando una ballata soul difficile da dimenticare.
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